cucinare a bordo

Cucinare a bordo e conservare i cibi.

Siamo pronti per la nostra vacanza in barca a vela finalmente, una di quelle però che non prevede personale di bordo per capirci, dove quindi è necessario organizzarsi per cucinare a bordo, fare la spesa è un dovere di tutti e dove c’è bisogno un po’ di organizzazione per mettere in assetto operativo la cucina, oltre a qualche trucchetto per conservare i cibi, anche se non abbiamo il freezer a bordo.

Una volta mollati gli ormeggi, lasciamo a casa molte delle nostre abitudini ma non è necessario abbandonarle proprio tutte. Il cibo fa parte delle nostre abitudini e di conseguenza diventa un livellatore umorale molto importante nella logica di una crociera in barca a vela. 

C’è chi non può rinunciare alla Nutella ad esempio, alla colazione ricca e sostanziosa fatta di frutta, yogurt e cereali e chi invece non la fa nemmeno. Attenzione però, che questo è uno degli argomenti che generano le classiche discussioni (ovviamente evitabili), oltre a tenere in considerazione che chi non mangia nulla al mattino è a rischio mal di mare o peggio, avrà degli effetti collaterali con i quali prima o poi dovrà fare i conti: l’effetto tappo.

Ognuno ha i suoi stili di vita e preferenze insomma, tutte da rispettare logicamente e di conseguenza da portarsi appresso e buttare nel carrello della spesa ma proprio per questo motivo, è bene avere un po’ di organizzazione sia prima che dopo, quando si metteranno via tutte queste cose, per evitare che tra onde e veleggiate, non vi ritroviate pomodori diventati passata in fondo al frigo o meloni in volo da una parte all’altra della barca.

Organizzazione

Ognuno in barca assuma un ruolo e tra questi il cambusiere è determinante… dopo il cuoco e il bartender ovviamente. Non parliamo dello skipper… lui a bordo è l’imperatore.

Se avrete fortuna sarà la stessa persona ma in ogni caso, l’organizzazione prima di partire è strategica, in modo che ci sia ciò che serve e che sia riposto in modo che chiunque possa trovarlo facilmente. Ad esempio dividendo le zone in colazione, aperitivi e pranzi.

Quando sarete partiti, il cambusiere avrà sotto controllo la situazione e sarà pronto ad avvisare quando manca qualcosa, per cui gli altri, avranno l’occasione di darsi da fare andando a fare la spesa. Che bella convivenza, vero?

La spesa ponderata è importante soprattutto in un weekend, durante il quale è più difficile finire le cose, se le si acquista ammuzzo. In vacanze di una o due settimane c’è il tempo anche di finirle ma non è detto.

Il tema insomma è: non sprecare inutilmente le cose, dividendo il necessario in argomenti magari (come per lo stivaggio): cucinare e fare aperitivi, pensando ad una scorta base tipo scatolame, conserve, spezie, pasta, ecc. Poi ai prodotti freschi, alle bevande, ai prodotti per la pulizia e non per ultimo, capendo se qualcuno ha qualche allergia o intolleranza (se ci sono saranno loro stessi a dirlo ma, nel dubbio…)

L’acqua non deve mancare mai. Almeno un litro e mezzo a testa al giorno.

Poi, lasciando da parte gli alcolici per il momento, che hanno certamente la loro rilevanza in una buona cambusa con un tasso alcolico al di sopra del 10%, pensate a cose veloci da fare (salvo Master Chef decida diversamente), in modo ci sia sempre qualcosa di veloce da mettere nello stomaco, anche in condizioni… disagiate. Ma soprattutto se siete tutti chef, perchè alla fine in cucina non ci andrà mai nessuno e chi ci andrà non è il mago dei fornelli. Per cui chiamiamoli tanti piccoli piani B.

Sappiate che non tutte le barche sono dotate di frigoriferi capienti, generatore di corrente per alimentare un eventuale “freezer”. Quindi calibrate gli acquisti periodicamente (salvo weekend ovviamente), in modo che le cose non vadano buttate dopo poco tempo.

Frutta e alcuni tipi di verdura possono ad esempio essere appesi in dinette (ndr. è il soggiorno della barca, quello che c’è sotto coperta), magari in una retina, così da passare regolarmente quello che serve da lì alla padella o in frigo, appena c’è un po’ di spazio in più che si crea man mano che si svuota. 

Qualcuno sceglie anche la carne o il pesce, per le grigliate ma vanno ovviamente cucinati subito. Senza freezer, rischia di finire nel dimenticatoio e cosa peggiore dell’odore, genera nuove forme di vita che per la barca vi assicuro, vuol dire la sua morte. Un danno molto ingente. Attenzione quindi.

Ai fornelli ci sta chi è capace o chi ha voglia. Un po’ di musica e una divisione di compiti è il modo migliore per farlo diventare anche un momento divertente da vivere assieme, quei tanti che bastano per non fare casino nel raggio di azione di chi sta cucinando.

La regola vuole che chi cucini, dopo non lavi i piatti. Quindi siate partecipativi in questo. Una buona organizzazione e divisione di compiti in barca è fondamentale per essere tutti sereni (evitando litigi per chi non fa cose) e per avere sempre in ordine la barca che è indispensabile, soprattutto quando si è in tanti… e visto che ci si dorme pure, la pulizia diventa un bel modo di fare.

La cucina è basculante, per cui anche in navigazione o comunque se la barca si muove non c’è pericolo che le pentole cadano. Ovviamente sempre con un occhio in più alla sicurezza per verificare che tutto vada come previsto.

Noterete che ci sono degli aggeggi che bloccano le pentole sul piano cottura ma fate sempre attenzione mi raccomando, la prudenza non è mai troppa.


Conservare i cibi

Nonostante l’antologia sulla conservazione dei cibi tramandata dalle vecchie generazioni sia vasta e certamente un po’ più articolata da gestire in barca, qui di seguito alcuni consigli pratici raccolti da esperienze dirette o lette qua e là.

Burro

C’è il frigo ma in mancanza di questo, immerso nell’acqua e chiuso in un contenitore ermetico, rimane fresco più a lungo.

Uova

Rigirarle spesso, coprirle di sale o dopo una scottatura spalmarle di vaselina o paraffina sciolta da far essiccare, avvolgendole poi in carta di giornale e disponendole in un contenitore ermetico. Chi in fondo non ha con se un po’ di vaselina o praffina oggigiorno?

Il vecchio metodo comunque di immergerle nell’acqua per vedere se galleggiano, è sempre efficace per capire …che sono da buttare.

Frutta e verdura

Devono prendere aria, quindi rimanere stivate in posti asciutti ed aerati. Se marciscono buttarle immediatamente, se non volete arieggiare anche il wc. La frutta che dura di più sono le mele (qualcuno dice anche utili per il mal di mare) e le arance.

Pesce

Se è fresco dura un giorno e senza un frigo, ovviamente rimane la grigliata. Altrimenti va svuotato, lavato, salato ed essiccato. Come ai bei vecchi tempi…

Carne e salumi

Come il pesce. Dopo un giorno senza frigo non mangiatela. La carne di maiale messa sotto sale ed inserita in un contenitore ermetico si conserva più a lungo.

Insaccati e prosciutti meglio in busta e una volta aperti consumare velocemente. Una foglia di insalata tra una fetta e l’altra, li fanno durare freschi un pochino di più.

Pane

Quello a fette confezionato dura certamente di più. Se è fresco mettetelo in un contenitore di legno, come faceva la nonna delle nonne. Ci sarà stato un motivo se erano in legno, no?

Formaggio

Avvolti in un panno bagnato non seccano (groviera soprattutto). Se già seccati, il panno anziché con l’acqua bagnarlo con del vino bianco. Sì… il vino, ubriaconi. Il formaggio in questo modo resuscita… fidatevi.


Cucinare a bordo

Detto ciò è arrivato il momento di cucinare.

Chi non cucina prepari la tavola, come ci hanno insegnato da piccoli. E chi non fa una mazza, dia una mano dopo a pulire per cortesia. Anche questo è uno dei vari motivi di litigio a lungo andare. L’asilo Mariuccia nel momento in cui siete in vacanza, dovrebbe essere chiuso in linea di massima.

Il momento della preparazione normalmente è preceduto da un tagliere e qualche stuzzichino con i quali, i non impegnati nella preparazione del pranzo o della cena, si stanno di solito abbuffando fuori, mentre qualcun altro è invece ai fornelli.

Abbiate pietà di chi è in cucina… ogni tanto ricordatevi di lei, lui o loro. Portate un bicchiere di qualcosa o un boccone di aperitivo, mi raccomando. Vi assicuro che anche il più professionale chef gradirà il vostro gesto. 

Un sacchetto della spazzatura a portata di mano sempre fuori in pozzetto è comodo, per liberare il tavolo velocemente una volta pronto.

Ecco appunto, è pronto. Chissà cosa ci avrà preparato il nostro chef oggi. Il profumo è invitante. Apriamo il vino? Si mangia!

Pasta olive e Philadelphia

pasta-olive e philadelphia: spesa e cucinare a bordo
  • Difficoltà: facile
  • Tempo: 30 min
  • Persone: 4
  • Calorie: 700 kcal/porz  

INGREDIENTI

  • Pasta: 400 gr
  • Philadelphia: 300 gr
  • Olive: QB
  • Olio extra vergine di oliva: QB
  • Sale: QB
  • Parmigiano: a piacere  

Cominciamo con il denocciolare le olive, se non le avete comprate già snocciolate e tagliamole ad anelli. Dopo aver messo l’acqua a bollire facciamo saltare in padella pochi minuti le olive con un filo d’olio. Appena la pasta è cotta al dente, versate olive e pasta in una pentola antiaderente e fatele saltare assieme con il philadelphia, avendo cura di mescolare regolarmente per ottenere un’omogeneità del condimento.

Ora impiattate e con un po’ di parmigiano grattugiato e abbiamo concluso l’opera. Servite a tavola ed aprite una bella bottiglia di bianco fermo appena tolto dal frigo.

Il bello della vita è assaporare questi momenti. E se vai per mare… saidisale.

Buon appetito e buon vento

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