Il mal di mare. Nessuna paura!
Nausea o il mal di mare ovviamente sono gli stessi sintomi ma nessuna paura, ci sono vari rimedi.
Molti hanno la nausea anche in auto, addirittura sul treno se non siedono nello direzione di marcia. In barca è provocato dal moto ondoso e dalle variazioni impreviste ma perché il nostro fisico non è ancora abituato ad accettarlo. Bada bene, ho detto “non ancora”.
La nausea non è altro che uno squilibrio dell’orecchio interno dove sono alloggiati degli organi demandati al controllo dell’equilibrio. Ondulare su una barca può sovraccaricare l’attività sensoriale di questi organi che inviano quindi al cervello segnali irregolari. Una questione di abitudine quindi, di atteggiamento, salvo rari casi cronici su cui ovviamente non mi pronuncio.
Una volta ho avuto a bordo una bellissima ragazza siciliana che non era mai stata in barca a vela prima di quel momento. Audace, ha partecipato ad una vacanza di due settimane in giro per la grecia ionica, così: due settimane… alè.
I primi due giorni ha avuto qualche problema. Sì… è stata male povera ragazza ma che dire… mangiava davvero troppo poco. Prima cosa da evitare 😉
“Cazzo, l’anno prossimo vado in Trentino a fare le vacanze” diceva indebolita mentre, nonostante lo scempio interiore, rimaneva stoica sdraiata in pozzetto con noi 🔝. L’atteggiamento mentale vince sempre.
Infatti…
…ha ascoltato qualche consiglio (li vediamo sotto) e si è fatta forza. Ha cominciato a divertirsi e alla fine della prima settimana ha giurato che quella, sarebbe stata in futuro una delle sue migliori vacanze. Al termine della seconda ha trovato l’amore, un’abbronzatura perfetta, tante storie da raccontare e posti splendidi da ricordare, scoperti cazzando e lascando randa e fiocco, gustandosi la vita di bordo ed i relativi apertivi, con tutti gli altri.
Questo per dire che il mal di mare non deve far paura, bastano piccoli rimedi, prima che il nostro fisico si abitui da se. Se non vuoi vivere questa esperienza per questo motivo quindi, è davvero uno spreco assurdo 😜.
Alcuni consigli (tra i tanti):
Introduciamo l’argomento comprendendo il concetto di digestione. Come spiega nelle prime righe l’articolo di mypersonaltrainer, i tempi di digestione degli alimenti possono variare, anche notevolmente, da individuo ad individuo, in funzione ad esempio, dell’attitudine a masticare lentamente, dell’acidità gastrica e della motilità intestinale.
Trovate anche uno schema in cui si spiega il tempo che ogni cosa ci mette ad attraversare il nostro stomaco.
Ma veniamo ai nostri “consigli“. Ognuno poi si senta ovviamente libero di gestirseli come meglio crede.
- Colazione: non bere latte, litri di succo o mangiare bomboloni di crema. Non bisogna appesantire la digestione, appunto. Per alcuni è deleterio pure il caffè a stomaco vuoto… Proposta politically correct? Un the al limone spremuto dentro e dei biscotti secchi, fette con marmellata e/o un frutto.
- Nel corso della giornata poi, fare piccoli pasti a base di crackers, pane, fette biscottate, grissini, acciughe a chi piacciono o salatini. Non stare a stomaco vuoto troppo a lungo insomma.
- Bere acqua frequentemente, non troppo fredda e a piccoli sorsi. Non bere disidrata e indebolisce, favorendo la sensazione che cerchi di evitare.
- A pranzo non abbuffarsi. Evitare troppi grassi e non eccedere con l’alcool (eh sì, questa è la regola… poi vedete voi ovviamente, in base a come vi sentite).
- Succhiare un pezzo di zenzero cristallizzato è un rimedio molto efficace. Come il cocculus, la maggiorana e i semi di sesamo. Rimedi naturali efficaci.
- Non prendere freddo. Coprirsi prima di avvertirlo… è una regola a prescindere.
- Appena avverti qualcosa che non và come previsto… non aspettare oltre, mangiati subito qualcosa di secco e sdraiati nel punto più basso e centrale della barca, possibilmente a pancia in giù chiudendo gli occhi. Cerca di rilassarti, fai un bel respiro e cerca di dormire senza pensare a niente. Se non ce la fai a stare sottocoperta, fai la stessa cosa fuori in pozzetto. Fregatene degli altri, capiranno e cercheranno di esserti di supporto.
- In genere tenere impegnato il cervello è cosa molto utile. Stare al timone o chiacchierare distrae. Se avverti “quel qualcosa” dunque, fallo immediatamente ripeto, non aspettare oltre il primo sintomo. Dopo diventa tardi.
- Se qualcosa è andato storto, non fare l’eroe. Se stai male chissenefrega, liberati (sottovento). Anche le mitiche due dita in gola possono essere utili, invasive ma liberatorie. I migliori lo hanno già provato e nessuno è escluso, tanto meno il comandante.
- Rimedi medici e qualsiasi cosa possa servire per stare tranquilli ci sono, tipo la scopolamina, la xamamina …il Travelgum. I rimedi antistaminici provocano ovviamente un po’ di secchezza, sonnolenza e disturbi della vista e l’esposizione al sole certo, non è la scelta più azzeccata. Ognuno di questi ha dei principi che vanno verificati in farmacia però, in base al proprio stato di salute. Anche il braccialetto per alcuni funziona, che và collocato due dita sopra il polso. I cerottini invece, non sono più in commercio.
Insomma, gira e rigira… è questione di dare il tempo al fisico di abituarsi.
L’esperienza in barca a vela aiuta corpo e mente a rigenerarsi al meglio, a ritrovare il giusto centro e a governare le nostre emozioni, diffidando dalle limitazioni. Dopo, ogni cosa sarà assolutamente accessibile e divertente, anche fare da mangiare in navigazione inclinati di 40° e con onde di due metri. Credetemi, è così… 😉😅.
Non abbiate paura di prendere questa decisione o di vivere la vita da questo punto di vista, anche se non lo avete mai provato. Sebbene ci siano delle variabili fondamentali da rispettare, in barca non sarà certo il mito della nausea a rendere questo stile di vacanza assolutamente impraticabile 😝😃😉
Pronti a partire quindi?
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Buon divertimento, buona vita… buon vento!

Mah.. sperem. Mio padre mi ha portata in barca fin da piccolissima. Risultato? adoro la barca, nessun problema finché è in movimento, anche con mare alt. Ma appena si ormeggia rollio e beccheggio mi uccidono e nemmeno tato lentamente. Mi sono salvata solo la scorsa estate in Vietnam.
sì, lo so… il rollio in rada a volte è fastidioso. Credo sia dovuto sempre e comunque allo stato fisico prima di tutto, oltre che mentale. Se sei spossata, stanca o hai mangiato male di certo si accentua la sensazione. Le pastigliette sicuramente hanno un effetto immediato. Un po’ di riposo e poi sono convinto che l’abitudine abbia gioco forza. Ovviamente mi fermo qui, perché non ho competenze mediche, riporto solo la mia esperienza personale. Mi complimento però perché non hai mai mollato. Sarei curioso di capire cosa sia successo in Vietnam… 😉
ahaha ahah ahah curiosity kills…the sailor! Semplicemente ho messo in pratica alcuni dei consigli che hai già dato tu. Mare altissimo alle isole Cham, su una specie di peschereccio riadattato. Tutti a fare snorkeling. Io figurati nuoto come un sasso, con quel mare evito. Me ne sto sopra coperta, sul ponte alto, con il vento, piantata nella mia sdraio. Occhi chiusi e immobile, solo solidale con la barca. Ti dico solo che alzarsi in piedi equivaleva a finire lunghi distesi. Alla prima sosta, sono scesa a terra. Su 25 persone non abbiamo vomitato in 6 credo. Olè.
Senza chiglia lunga si sente un po’ di più in effetti ma che dire, senza curiosità la vita è insipida e tu mi sembra di capire, non te ne faccia scappare molte ahahahaha. Daga denter alura… visto che hai detto sperem, può essere tu ne conosca il significato 😀