Elba e Capraia in 7 giorni, partendo da Follonica.
Come si può visitare l’Elba e Capraia in barca a vela? Ad esempio partendo da Follonica e se hai letto “Isola d’Elba: mare amore e fantasia” conosci già anche l’equipaggio che ha preso parte a questa bella settimana di vacanza al mare. Se non lo hai ancora fatto, chettelodicoaffare…
I miei ospiti (ora amici) hanno scelto un Bavaria 50 cruiser con 5 cabine per la loro settimana di vacanza con i figli. Base di imbarco Marina di Scarlino, vicino Follonica, in Toscana.
Tanta voglia di partire, seppur i tempi di check-in sono andati per le lunghe. Per fortuna ….pazientemente compresi.
Obiettivo: fare una vacanza in assoluto relax senza perdere niente di bello che queste zone hanno da proporre.
Si salpa alle 19 per fare circa 20 miglia verso Porto Azzurro (quasi tre ore di navigazione). Primo saluto al sole in mezzo al mare, a poche miglia dalla destinazione, avvolti nelle sfumature di rosso, rosa e arancione del cielo nel medio Tirreno.
Ormai con il buio ormeggiamo tra le barche già alla fonda nella rada (molto ben protetta) di fronte il porticciolo, incastonati tra i riflessi sull’acqua ormai buia e nera delle lucine del paese, che è davvero molto carino da visitare.
Le condizioni meteo (sono da verificare ogni giorno soprattutto quando ci sono bambini a bordo) permettono un giro in senso orario dell’isola. Le onde da sud e quel po’ di scirocco non metteranno a rischio le nostre intenzioni.
Per cui verso le 10, dopo il sacro santo bagnetto, colazione e giro a terra con il tender, puntiamo il golfo di Lacona e da qui Marina di Campo, dove si ormeggia liberamente nei primi 30 metri di banchina.
Si fila ancora e confidando sulla collaborazione di qualcuno ci si assicura a terra. Nel nostro caso avevamo pronto il mitico Giorgio (dopo un preventivo attracco alla banchina con il tender) e con l’aiuto di Pasqualino, un vecchietto davvero folkloristico segnato dalla vita, dal sole e dal succo di mirtillo (vino rosso), fissiamo tranquillamente le nostre cime in banchina, tra una imprecazione in toscano e qualche risata di circostanza.
In cambio di questa mistica esperienza di vita ci chiede un paio di banconote da 10 euro per acqua e corrente. Sarebbe libera per chi prima arriva ma lui se la gioca bene… e noi lo assecondiamo.
Ristorantini, negozietti, bancarelle, aperitivi di birra o mojitos, colazioni bomboloni e cappuccino, all’Elba ovviamente non mancano da nessuna parte. Gli orari di apertura sono molto “comodi”, ma siamo in vacanza no? …per cui meglio lasciare a casa le pretese di città.
Punta Fetovaia (a sud ovest) è un “must have” se passi da queste parti. Acqua cristallina e pareti a picco sul mare, perfetto per un bagno rinfrescante per difendersi dal caldo afoso, a poche miglia da Marciana Marina (appena dopo a nord). Entrati in porto, dopo la doccia mangiamo al ristorante Affrichella, delizioso sia come menù che come collocazione, anche se non proprio a buon mercato.
La mattina del terzo giorno di vacanza, con una piccola traversata di poco più di 2 ore si arriva a Capraia. Tappa alla Cala Rossa per un tuffo dove l’acqua è più blu.. niente di più, a sud dell’isola. C’è tutto il tempo per arrivare alla banchina del porticciolo entro le 17, dove si cena sulla terrazza del ristorante La Garitta, dopo però aver fatto una bella passeggiata alla fortezza e alle vecchie carceri chiuse a fine anno ‘80… e purtroppo, chiuse anche quando arriviamo noi.
Quarto giorno: si ritorna all’Elba.
Ormeggiamo nella bella rada dentro il golfo di Procchio, dove finiamo la giornata ammirando nuovamente l’enorme palla infuocata riversarsi nel nostro orizzonte, prendendo posto nella tela di un quadro magnifico che toglie il fiato, in un momento perfetto, da ricordare sulle note della playlist jazz-fusion di Marzio …e con un o Spritz tra le mani, per celebrare …il momento più bello della giornata.
Biodola e Viticcio sono le spiagge che la mattina dopo ci regalano un meritato relax, pasta e pomodorini e quelle 3 o 4 ore di tuffi e giochi in acqua. Visto che la mia amaca è presa d’assalto dai bimbi (montata anche per questo), cerco ristoro al riparo dal sole accucciandomi nel tender, sotto la fiancata della barca. Dondolio, acqua, sonno… relax anche per me.
Eccoci quindi a Portoferraio, l’ultima tappa di una bella vacanza. Ormai non mi sembra nemmeno di lavorare. Dopo cinque giorni passati assieme mi sento anche io un po’ della famiglia. Merito della cordialità e del sorriso di tutti.
Ormeggiati nella darsena medicea (in paese), al posto del silenzio e delle poche barche dei giorni prima, si avverte al contrario benissimo la vitalità di un estate che comincia a farsi vedere… e sentire. I turisti sono addensati sul lungo mare e nelle viuzze interne appena attorno, dove ogni angolo offre delizie da bere o mangiare (e ne approfittiamo) e oggettini da comprare…e li compriamo.
È venerdì ormai.
Il rientro alla base di imbarco è anticipata dalla classica rada all’isola dei topi (angolo nord est dell’isola) che anticipa il rientro sul continente. Un bel venticello fresco proveniente da nord ci permette una veleggiata al traverso, per la gioia finalmente di papà Marzio che si gode il piacere di stare al timone per circa due ore, cercando di contrastare le prestazioni di una barca di russi partita dalla nostra base di imbarco e come noi, verso il rientro. Beh… rimasta indietro. Mikacaxxi.

Diamo i numeri di questa bella vacanza in famiglia.
1854 bagni tuffandosi dalla barca, dal tender, da terra o di slancio appesi alla drizza dello spy… per la gioia ovviamente di grandi e piccini.
Una decina di aperitivi a base di bollicine, birra e cocktail …a bordo e a terra, al tramonto o prima di pranzo (in questo caso solo grandi).
458 sorrisi o forse erano 658 non ricordo bene. 20 o 21 storie sognate, invocate, raccontate e bagnate… dall’acqua di 2 rade, vissute nei 5 porti in cui siamo stati, nella poesia di 2 tramonti mozzafiato.
Lungo 130 miglia di navigazione circa, con 3 bolentini, 6 ami e 1 vasetto di pastura che sa di piedi sporchi e soprattutto (haimè) che non produce alcun risultato.
1 vasetto di Nutella.. non finita. 5 splendide cene a terra e centinaia di viaggi con la fantasia fatti con Lucrezia, Sofia e Alessandro che hanno vissuto parte della mia vita, in mare, si insomma là… dove i ricordi di un’esperienza di questo genere rimarranno tra le sfumature di quei colori che i bambini vivono ogni giorno nei loro sguardi e che è un peccato perdere con il tempo …ma per fortuna… si recuperano ogni volta che si esce in mare. E se vai per mare… saidisale.
Alla prossima, ciao.
Il nostro BAVARIA 50.

Il giro dell’Elba è stata la mia prima vacanza a vela venticinque anni fa.
Non ho più smesso 🙂
Un battesimo di tutto rispetto direi 😃👍