Il valore dei legami e delle amicizie
Quanto vale per ognuno di noi il valore dei legami e delle amicizie? Noi siamo il risultato di un insieme di attimi, vissuti alla ricerca di quell’essenza che ha in se la vita, quella di tutti i giorni. Attimi fatti di incontri casuali o anche prevedibili. Scontri evitabili o necessari. Sogni e bisogni fattibili o irrealizzabili.
Una lenta ricerca di quel centro nel quale potersi sentire finalmente rassicurati e protetti. Sequenze di circostanze o condizioni dalle quali è impossibile liberarsi se non vivendole fino in fondo.
Tutto allora prende forma. In un volto, un atteggiamento, nello sguardo di chi come noi è preso dalla stessa ricerca. Persone e relazioni che qui si creano, in un gioco di priorità che danno a tutto un senso, lì, in quel momento, un venerdi di settembre ad esempio.
Corre l’anno 2015.
Mauri, Eli, Alis, Andre, Paola e David sono pronti a festeggiare il compleanno di Eli e Alis, che detta così sembra l’incipit di una filastrocca.
Non tutti hanno lo stesso grado di relazione e nessuno ha mai avuto un’esprienza in barca a vela, tranne Mauri, con il quale riesco a condividere diverse delle mie uscite. Ma ora non è il suo turno.
Alis è un’amica storica, quella che io definisco la fidanzata putativa. Tanti pensano che la nostra sia una relazione amorosa ma in realtà non è così. C’è rispetto, sincerità ma soprattutto molta spontaneità, fin troppa a volte 😝 E’ un amico …solo con due bocce così, che c’è quando serve e ci sono io, quando ha bisogno lei.
A volte è persa nelle sue liste di cose da fare, come Sara Jessica Parker in Ma come fa a far tutto**? Delicatamente proattiva, sempre entusiasta e piena di energia. E’ ricca, di tanti momenti fatti di corsi di ogni genere, corse, mostre, passioni di vario tipo, ristorantini da provare, viaggi da fare ma anche ritiri spirituali, nelle sue adorate colline emiliane dove c’è la Raffa, sua mamma, che meriterebbe un racconto dedicato, tante sono le sue esperienze vissute.
I post di Alis sono profondi ma anche no-sense ed i tag compulsivi sul mio profilo Facebook, confondono le idee di chi mi crede single.

La sua compagna di viaggio è Eli, per me Marilyn. La somiglianza con il mito biondo degli anni ’50 le offre il beneficio di essere ciò che è.
Non la conosco quanto Alis ma le poche ore vissute con lei mi hanno permesso di capire che è sensibilmente vulcanica, in quella risata contagiosa da cui difficilmente ci si può difendere.
Ama cucinare e prendersi cura degli amici, con le piccole attenzioni che ha per tutti, a prescindere. Si perde in un abbraccio ma non credo sia facile tenerle testa se dovesse difendere le sue convinzioni o confusioni. Degne amiche.
David (nella foto di apertura, il primo a sinistra) è il cugino di Alis. Profilo greco, spalle quadre, sguardo profondo e barba incolta. Profondamente attento alle sfumature della vita che raccoglie dentro se o attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Ribelle agli schemi, quanto meno agli stili di vita, che dimostra vivendo a suo modo e possedendo una moto davvero unica nel suo genere, un prototipo. Certo, non tra le più comode, sicuramente tra le più affascinanti che io abbia mai visto.
Poi c’è Paola. Non è imparentata in alcun modo con qualcuno ma è la terza donna a bordo. Franscese, con un accento molto delicato che la descrive molto bene nel suo essere dolcemente femminile. Quando toglie gli occhiali da vista e cambia pettinatura, sembra un’altra ragazza.
Dall’alto dei suoi poco più di 30 anni esprime pienamente la sua verve, che comunque non offre subito al primo incontro. Non almeno nelle prime due ore, dopo il primo incontro.
Poi c’è Andre, collega di Alis. Di qualsiasi cosa tu parli, lui ha una risposta. Non è un saccente. Le cose le sa, con tanto di citazione ma finisce lì, punto. E lo fa con una semplicità disarmante, senza nessuna saccenza.
Vive nel suo mondo, incantato dalla memoria cinematografica, musicale e dai nomi dei giocatori NBA, oltre che dai games di ogni sorta, che prova prima di altri pur non essendo esplicitamente nerd (diciamo che lo fa più o meno per lavoro). Unico problema: è milanista.
Questo non lo distoglie da una cultura finanziaria imprevedibile e imbarazzante per un ragazzo di oltre venti anni meno di me. Per non parlare dei viaggi e delle avventure fuori di testa che ha vissuto da solo o con il padre.
Quel suo cappellino di Magic Air non lo toglie mai …ma devo dire che il cappello dovrei toglierlo io, ogni volta che apre bocca, non certo quando è al timone però, mentre sono io il suo skipper. Almeno in questo, ho potuto dire la mia.
Ed infine, Mauri. Il mio compagno di merende di cui ho parlato in apertura. Abbiamo praticamente la stessa età e avuto più o meno lo stesso excursus di vita. Alle Seychelles è stato in barca con me e devo dire per fortuna, perché assieme all’amico che mi ero portato da casa, con lui si è creata davvero una gran bella amicizia.
Un giramondo instancabile e rispettosamente ricco dentro. Se ne esce con le sue esilaranti battute che scaldano anima e cuore. Spesso cazzate, altrimenti non saremmo amici. Divertenti e sottili supposizioni. E anche in questo ci siamo trovati.
Rispettoso, educato, disponibile, sempre allegro e positivo. Compagnone e degna spalla in molte situazioni. Non dice mai no ma non si fa alcun problema a rimanere sui suoi passi se non ha voglia di fare qualcosa.
Un gruppo variegato e al contempo omogeneo, che ha accolto con estrema fermezza la mia voglia di salpare alle 3 di notte, per offrire loro la prima esperienza.

Il buio pesto della prima notte ci ha ospitati finalmente nella rada antistante il porto di Punta Ala, dove per quasi tutti sarebbe stato il primo ormeggio all’ancora.
Le prime luci dell’alba hanno dato vita poi alla macchina da guerra che da quel momento sarebbe rimasta attiva nel corso del weekend ma sempre entro i limiti del gestibile e soprattutto, liberi tutti nel rispetto di tutti.
Le previsioni non sono delle migliori ma nessuno lamenta qualcosa. La cambusa è stata fatta da una vegana, vegetariana, dunque piena di semi di ogni genere, crackers integrali e yogurt naturali a volontà. Di sicuro non avremo problemi di stitichezza.
Il mare comunque è stato clemente e per fortuna anche loro, dispensando qualche bicchiere di sano alcool poco prima di pranzo.. oltre ai semi.
Aperte le vele, sette nasi all’insù. Tutti ad ammirare il bello di un momento impagabile, uno dei tanti in barca a vela che rimarranno negli occhi e nel cuore di ognuno di loro. Un silenzio a misura d’uomo, accompagnato da un sottofondo musicale di una cassa wireless sempre accesa, dove il vero valore è dato dal giusto rapporto tra equipaggio e natura circostante, dove ognuno (naturalmente) si è creato un ruolo, importantissimo a bordo.
Niente altro, a contrastare ciò che si desidera vivere in un momento come quello. Niente altro che relazione e tanti “abbraccioni” che si sprecano a bordo in maniera naturalmente compulsiva.
Tante storie da raccontare durante la navigazione, mentre la pioggia picchietta sulla tuga ed io al timone, a prenderla tutta per non farla prendere a loro. Risate e momenti di assoluta coesione, quasi surreale, come fossimo assieme da sempre e che hanno accompagnato i nostri piccoli trasferimenti.
La leggerezza che c’è stata in questa occasione è l’unica chiave per non rovinarsi un’esperienza del genere e che difficilmente si riuscirà mai a vivere via terra. A bordo se sei in grado di vivere questo, non serve fare o pensare ad altro.

Emozionati quindi, se con queste persone stai ridendo. Rilassati in un loro abbraccio inaspettato, senza sorprenderti di questo tuo bisogno, ed entusiasmati della loro felicità.
In barca si può vivere davvero bene, se solo si è in grado di lasciare a terra tutti i pesi inutili, quelli che qualcuno in queste occasioni a volte si porta purtroppo con se.
Abbandònati ad ognuno di questi attimi, perché sanno di vita e la vita, è un insieme di attimi a cui solo tu puoi dare un senso. In mare, così come a terra. Non perderne nemmeno uno, perché diverranno fondamentali nella tua vita.
Fai di tutto per perderti lungo i brividi di chi sa accarezzarti solo perché tu fai parte di un loro attimo, perché questo è tutto ciò che realmente abbiamo per dire di essere felici e che ci viene concesso di sapere, per essere in grado un domani di raccontare a qualcuno, di aver vissuto veramente.
Oggi, a distanza di anni, le vite di ognuno dei personaggi di questa storia ha avuto grandi cambiamenti. Tutti coerenti con il loro aver voluto vivere ciò che li rapprentava al meglio: passioni, amore, lavoro, figli, matrimonio, viaggi …la vita vera.
Lascia pure quindi che i segni della vita siano evidenti su di te. Perché se vai per mare… saidisale 😃😘
Buon vento!
** Per chi vuole sapere di che film parlavo all’inizio, questo il trailer in italiano. All’epoca nessuno aveva intenzione di avere figli ma aggiorniamo l’articolo al 2020, perché oggi sono quasi tutti genitori. Quante cose possono cambiare in pochi anni…
bello, bravo, la scrittura scorre via velocemente