Grecia: il ritmo di una vacanza da ricordare!
C’è il sole, l’azzurro, il vento, il profumo di mare, di vita, di vacanze da fare, di vodka, acqua, gin, cola, banchine, cambuse da riempire. C’è un via vai di arrivi, lingue nuove, facce diverse, nomi da ricordare, sogni, bisogni, distanze, speranze, storie da vivere, sognare, dimenticare e forse ancora da salvare. Siamo in Grecia, alle Cicladi e questo è il ritmo di una vacanza da ricordare!
La voglia la senti, ti scalda, si urla, la cerchi, la condividi, già la puoi toccare, la guardi negli occhi di chi si riconosce o la vedi nella luce di un gesto, uno sguardo, un abbraccio, un saluto, in un bicchiere di vino da condividere e da finire.
Si parte, comincia, è questa la nuova estate da ricordare.
Le vele si alzano, c’è vento, si gonfiano, di aspettative, di risate e di tante storie da raccontare quando le serate saranno più fresche. Tutti a far balotta, per dirla alla bolognese, perché è da qui che la maggior parte arrivano.
Tunz (per me lui è Mr. energizer).
Non si ferma mai. Sempre ON e su Spotify, pronto a brindare ad ogni scusa e a cucinare con Fonz (joker) la sua anima gemella. Battuta pronta, un po’ Humphrey Bogart dei primi tempi e Sarcina delle Vibrazioni (quanto meno per il taglio di capelli).
Completa il trio Titta (lord Brighton). Vive a Londra ma è di pura razza bolognese. Si ammazza di pastiglie per il mal di gola ma quando parla ci mette tutta la passione ed il tono che lo contraddistingue. Ride sempre, non molla mai e quando molla lo vedi, anzi no… sta dormendo, per recuperare.
Poi c’è Tent (multiman).
Un attimo è davanti a te, 3 secondi dopo lo vedi sfrecciare a nuoto verso un’ancora incagliata, dopo aver issato drizza randa, lavato il tender e preparato il caffè a Emma (zuccherino).
Dolce, riservata, brava a fare i massaggi. Indossa sempre un paio di occhiali a specchio colorati e non capisci se sta dormendo o se ti sta ascoltando. Lei ama, discretamente. Se non c’è, sai con chi è.
Pucci (lady Yoox) e Isa (piccola Katy), si conoscono da anni, hanno fatto mille cose assieme e sono la rappresentazione della donna con il vero spirito romagnolo.
Ridono, sempre e di gusto, anche se “le scherzi”. Il bicchiere per loro è sempre mezzo pieno… prima di riempirlo un’altra volta.
E poi c’è Princi (Paola), dalla Puglia.
Un leggero accento che caratterizza la sua espressione angelica, persa nei suoi sguardi profondi e gentili degli occhi azzurri. Cerca ombra sotto un cappello color corallo e con una tesa enorme, che lascia in giro ovunque, di solito sul wintch che uso per la drizza o per la randa.
Princi è in perfetto stile anni ’50, nei modi e nell’eleganza. E’ Audrey Hepburn in Sabrina, coppia perfetta quindi con Humphrey (joker) con il quale durante le traversate rappresentano senza regia, la parte migliore dei loro tira e molla emozionali, spinti da una invincibile ed irrefrenabile voglia di dimostrare quanto per una valgano i pareri degli skipper, durante gli skipper meeting e per l’altro quello delle ragazze durante le notti in rada. Ognuno comunque c’è, è lì, con un proprio motivo per esserci.
La forza è vitale. Svolazzano le bandiere, si innalzano i calici, gli sguardi, le mani, al vento, al sole, al passato e al futuro, mentre le onde si sciolgono sulla prua di una vela che frange sui nostri destini, i limiti, i pregi, gli obiettivi, mentre si fà rotta verso est, ovest e poi a sud, sulle ali di un Rino Gaetano che libera questo spirito “a mano a mano”.
Kea, Mykonos, Paros, Kitmos, tutto sa già di Grecia, amici, Ouzo, Tzatziki e Taramà.
Sabbia, abbracci, approcci, su un pareo che poggia sul sellino incandescente di uno scooter che corre veloce sulle vie di un segno, una spiaggia, un bisogno di vento e libertà. Salata, come l’acqua di un mare che bagna l’amore di questo agosto fin sotto il cielo scuro, lontano dalla luce di una luna piena che si contorna di stelle cadenti e di sogni da realizzare.
Mentre tutto scorre rimani al timone, offrendo lo sguardo all’angolo di una rotta che ci porta lontano, in una rada, l’ennesima, mai l’ultima, in un altro colore, un altro sapore, di un’amore che sboccia al primo sole, a prua, tra il tintinnio di stralli e drizze di un pacchetto di barche in cui si intrecciano brindisi, sguardi e canzoni da intonare. Silenziose o moleste, distratte da un aperitivo che comincia tra gli spruzzi di un tuffo, un bicchiere di gin lemon caduto o con l’emozione di un bacio rubato.
Questo è un ritmo vitale, che cresce, si muove, commuove, rimane, sempre e comunque nel bene o nel male, che sà di infinito, sà di sale e lascia per sempre qualcosa da ricordare. La vita che fa bene allo spirito, perchè la puoi apprezzare solo se la vivi dal punto di vista del mare.
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