Primavera: la fioritura del mare.
Quando arriva la primavera, assieme alla fioritura dei nostri viali, colline, montagne e campagne, c’è anche la fioritura del mare.
Durante il periodo di “segregazione forzata” dovuta al “coronavirus”, si è potuto imparare ad apprezzare il valore dell’indispensabile, rendendosi conto di quanto siano importanti le piccole abitudini quotidiane, a favore (si spera) di un maggior rispetto, consapevolezza e partecipazione al bene comune e del mondo che ci ospita.
#lavitanonsiferma …per fortuna.
Quale modo migliore allora se non raccontare come la vita nasce e si sviluppa anche in mare, a pochi giorni dall’inizio della primavera. E chi meglio di una cooperativa come “ziguele” può parlarcene? Ecologi, biologi e professionisti del settore uniti per diffondere cultura, scienza e salvaguardia del mare per favorire la valorizzazione delle sue tradizioni e delle risorse nel Golfo Paradiso e Tigullio.
Una realtà che da anni è impegnata a promuovere in modo del tutto innovativo il proprio territorio, dando particolare attenzione alla divulgazione e sensibilizzazione delle conoscenze dell’ambiente marino, la conservazione e la tutela del mare, delle sue risorse e delle buone pratiche per un turismo sostenibile. E qui riportiamo un interessante articolo, ripreso proprio dal loro sito.
Ma cos’è sta puzza? … è primavera 🤗
In questo periodo una delle manifestazioni più evidenti della primavera marina è il proliferare delle “barchette di San Pietro” (le Velelle – nella foto), idrozoi dal caratteristico colore viola che “veleggiano” sulla superficie dei mari temperati trasportati dal vento.
L’aumento delle ore di luce favorisce lo sviluppo delle attività di fotosintesi, di conseguenza nel giro di pochi giorni, si ha un’eccezionale crescita degli organismi vegetali del plancton (fitoplancton) ed in risposta, un altrettanto rapida crescita degli erbivori zooplanctonici che se ne nutrono, tra cui proprio le velelle!
Appartenente alla famiglia degli cnidari come le meduse, gli anemoni ed i coralli, le barchette di San Pietro sono caratterizzate da un disco ovale con anelli concentrici lungo qualche centimetro, che trattiene l’aria permettendone il galleggiamento e da una piccola vela sottile, in grado di sfruttare il vento per muoversi.
Al di sotto del disco, tanti piccoli tentacoli utilizzati per catturare il plancton di cui si nutre, ma anche per respirare o riprodursi.
La vela è posta diagonalmente sul disco, il posizionamento della vela è differente tra i vari organismi, per qualcuno è in direzione destra-sinistra, per altri all’opposto, così permettendo la massima diffusione e dispersione sulla superficie marina.
Spesso le velelle sono avvistate a formare delle macchie viola su ampi spazi di mare, più frequentemente (purtroppo) ci si accorge di loro quando, trasportate in gran numero sulla battigia, spiaggiano per poi morire e farsi notare non solo per il colore ma soprattutto per lo sgradevole odore!
Quando sentite questo odore d’ora in poi quindi, non storcete il naso, è… primavera!
E se sarete, speriamo molto presto, di passaggio nel Tigullio e vorrete scoprire le numerose e interessanti attività di questa cooperativa, visitate il loro sito. Ne varrà proprio la pena.
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