Il bon ton e la vita di mare.
La vita di mare insegna anche il bon ton. Lo stile di una persona lo riconosci dal modo che ha di comportarsi con le persone. Di solito è una persona gentile, che ascolta, osserva senza dare giudizi, a meno che siano richiesti. Rispetta e si fa rispettare, domanda senza vergogna e chiede prima di fare, insomma.. è semplicemente una persona educata.
Non parlo dunque di abbigliamento, dello standing metropolitano che beh, offre il suo contributo ovviamente. Parlo del suo ruolo sociale, del modo che ha di porsi in un gruppo senza invadenza, al contrario di chi invece si dimostra cafone, arrogante, presuntuoso e polemico. Credo possano bastare questi aggettivi per completare la comparazione, no?
Questo nella vita di tutti i giorni, così come in barca, dove si vedono le scene peggiori di chi crede di “essere” qualcosa mentre invece scava scava, alla fine “è il niente”… come a casa.
In barca i cafoni sono quelli che pensano solo a se stessi, a prescindere dal ruolo che ricoprono. Per cui possono essere anche i “padroni” di una barca (gli armatori), gli skipper o un componente dell’equipaggio ma se sono cafoni, rimarranno delle persone inutili. Che dire dunque a riguardo. Ci sono le solite poche regole di “bon ton”, ereditate dalla storia dei tempi, quelle regole non scritte che sono solo e semplicemente frutto del buon senso. Vediamone alcune.
Io so io e voi non siete un caxxo.
Le scene peggiori che si vedono anche in città davanti un parcheggio, si vedono anche in porto, quando si attivano le azioni di celodurismo in manovra, per entrare e uscire da un ormeggio o per fare carburante. Al maschile perché in questo caso sono quasi sempre gli uomini al comando.
Oppure i saputelli che non accettano alcun consiglio, punto di vista e hanno una risposta a tutto ma soprattutto, vorrebbero fare solo e soltanto quello che vogliono loro. Il resto sono solo cazzate.
In altre circostanze la stessa ostentazione caratteriale, diciamo così, è quella tipica delle donne… in perenne acido cronico e che possiamo trovare molto spesso in città ma anche al mare, per strada, in banchina o peggio… a bordo. Ansia da prestazione quindi o ignoranza, boh non so ma per andare dove, ma perché, ma per fare cosa? State sereni …che siamo in vacanza!
Oggi a me, domani.. ancora a me!
L’egoismo e l’arroganza sono proprio una cosa davvero intollerabile, soprattutto se te le vivi gomito a gomito in una giornata di 24 ore, trascorsa a stretto contatto e in spazi ristretti. A casa, a bordo, così come anche in un porto o in rada.
Le regole di sana convivenza sono sempre le stesse, poche, quelle che dovremmo conoscere dai tempi della tabellina del 3… in poi.
Tieni pulito, sparecchia, aiuta, tieni le tue caxxx di cose nella tua cabina (o stanza); la tua immondizia lontano da me e la voce stridula alle 3 del mattino lontano dagli altri, senza oltraggiare dunque lo spazio vitale di chi vive con te …e vicino a te.
Rispetta le decisioni di tutti, proponi qualcosa anziché criticare, contribuisci al bene comune piuttosto che pensare solo al tuo. Aiuta… se qualcuno ha bisogno di una mano, altrimenti stai per i fatti tuoi lontano da tutto e tutti.
Se non hai idee asseconda quelle degli altri. Ad esempio si può aiutare a far la spesa, far da mangiare, a ormeggiare, collaborando attivamente con il tuo comandante o se sei in banchina, con qualcuno che ne ha bisogno e che sta facendo di tutto per non disturbare la tua pausa sigaretta. Ci sei o ci fai?
Sembra troppo? Beh guarda, c’è solo una cosa che a differenza di tutto il resto non può essere regolamentata. Quella ce l’hai o non ce l’hai: è la felicità, il sorriso.
Sorridi alla vita e alle persone, saluta chi incroci al mattino, ringrazia… chiedi scusa. E’ davvero un toccasana per te stesso ma soprattutto per gli altri. Tutto diventa allora magicamente più bello, divertente e soprattutto più facile. Hai sempre una scusa per non stare più male e una grande dose di endorfina, serotonina e in certi casi pure di dopamina. L’unica vera chimica che rende bella la vita tra le persone… a parte la gangia.
Ci vediamo in mare o su Facebook.
