che viaggiatore sei: viaggi o fai vacanza?

Che viaggiatore sei: viaggi o fai vacanza?

Viaggi o fai vacanza? Risposta difficile ma evidentemente non sono la stessa cosa e di certo, la differenza è nel concetto di bagaglio e l’esperienza che ne deriva. 

Il vero viaggio è nella testa, un non luogo dove transitano sogni, ambizioni, progetti e dove rimangono tracce di vita sotto forma di immagini, suoni, profumi, ricordi più o meno nitidi.

Ogni destinazione vicina o lontana ha un sapore e significato diverso, che si svela lentamente agli occhi e al cuore di chi è in cerca di qualcosa o di chi invece, ha qualcosa da offrire. Cure e bisogni di persone con scopi e ambizioni diverse.

Varie tipologie di viaggiatori che raggiungono a volte le stesse destinazioni ma che molto probabilmente …non si incroceranno mai.

Che viaggiatore sei: viaggi o fai vacanza?

Il viaggiatore

Il viaggiatore è quello dello zaino in spalla. E’ quello che del sacco a pelo non può farne a meno, così come non conta il numero di magliette, scarpe o pantaloni da metterci dentro, privilegiando ovviamente comodità e praticità. Viaggia con bagagli leggeri, dove l’unico vero peso è l’esperienza. O forse meglio dire: il significato.

Poche cose, che lava appena è possibile ma questo evidentemente non è un problema. Di solito ha sempre a portata di mano un rotolo di carta igienica, una crema solare e un antizanzare. Una borraccia, un termos e un cappello per il sole e per la pioggia. Oltre ovviamente a cartine o GPS.

Il più convinto ha anche uno strumento musicale: una chitarra, un ukulele, un’ocarina o qualsiasi cosa possa servirgli per rilassarsi, per comunicare e socializzare con chi incontra ma soprattutto, facile da trasportare… visto che sarà oggettivamente tutto sulle sue spalle.

Si studia i percorsi, improvvisa i mezzi, raccoglie informazioni dai passanti che vede come i suoi veri compagni di viaggio, quelli da vivere in quell’attimo e con cui parlare per sapere dove andare, per farsi raccontare l’aspetto più vero del suo incontro.

E’ quello della scoperta, della sensazione di libertà che prova ogni volta che decide di partire, anche quando è costretto dalla pioggia torrenziale a rifugiarsi in una baracca per due giorni ma anche lo stesso che decide di indossare la mantella …per affrontarla.

Quello che cerca di lavarsi anche senza avere un bagno caldo, seppur sogni di poterlo fare quanto prima. Quello che si sente in compagnia anche se è da solo, quello che non teme la solitudine ma la vive come momento di massima espressione personale.

E’ quello delle foto di dettagli appesi ad un muro o ad una bancarella, dei primi piani di persone comuni e degli sguardi lontani di chi abita i luoghi che attraversa, dei pensieri scritti prima di addormentarsi, del passaggio improvvisato raccolto nel cassone cacato di un camion senza targa, delle chiacchierate senza capirsi fatte con chissà chi, in una lingua improbabile con qualcuno che probabilmente non rivedrà mai più.

E’ quello che si perde nel sorriso di un bambino al quale regala in cambio del suo esserci, la collana di bamboo comprata da un altro come lui, incontrato in un vecchio viaggio fatto chissà dove.

Il viaggiatore è colui che per raggiungere la sua destinazione è disposto a tutto, pur di raggiungerla. Se c’è qualcosa che non va come dovrebbe, si ingegna per trovare la soluzione. Non cerca lo scontro ma un confronto. Non teme nessuno e lo rispetta a prescindere. Non vuole o pretende niente… chiede e anche se sa, ascolta, felice di conoscere ogni sfumatura di colore e pensiero, ogni nuovo punto di vista anche se diverso dal suo.

E’ quello dei piccoli dettagli che esaltano le differenze di uno stesso mondo.

Che viaggiatore sei: viaggi o fai vacanza?

Il vacanziere

Dall’altro lato della strada c’è chi fa vacanza, spesso motivato da altri stimoli: il relax, la comodità, il piacere nelle sue forme più tangibili. Ama il viaggio fatto anche di grandi spostamenti ma preferibilmente senza troppi disagi. Lo scalo deve essere veloce e comodo. Oltre le due ore di attesa è considerabile totale disservizio. Non improvvisa, semmai pianifica. Le uniche sorprese accettabili sono gli sconti da parte di un negoziante, regali e welcome kit negli alberghi. Le altre sono purtroppo solo menate che non avrebbe nessuna voglia di gestire.

Ha una valigia ma anche due… grosse, meglio se rigide, così non si sgualciscono le cose al loro interno, anche se poi ha certamente la possibilità di stirarsele o meglio, farsele stirare.

Attenzione che in barca esiste solo quello morbido però.

Vuole divertirsi quasi ad ogni costo. Cerca svaghi che possano gratificare il suo bisogno di appagamento dal servizio che riceve. Vuole sentirsi coccolato, il più delle volte come a casa propria anzi …meglio, per sopperire a ciò che non è abituato ad avere quotidianamente o per godere della conferma …di ciò che è abituato a fare.

Ristoranti… piccoli e preferibilmente “particolari”, quelli che quando ritorni nello stesso posto, orgogliosamente diventeranno: “conosco io un posticino davvero figo”. Se sono “ben recensiti” meglio, altrimenti diventano di cattivo gusto.

Sceglie di vivere in villavillaggi, resort, alberghi o residence preferibilmente top (se può) e se non può, è disposto anche a fare carte false per esserci.

Ama i giochi di gruppo o di coppia, le gite, la mostra da non perdere (che fa sempre chic), le bollicine sempre in fresco, le discoteche o i pub fino al mattino. La colazione è in camera il giorno dopo.

Riempie o si fa riempire gli spazi di una giornata che a volte si dilunga nell’ozio o in escursioni personali verso mete improbabili ma memorabili. Ma anche di gruppo, alla scoperta di posti esclusivi, alternativi o nuovamente gli stessi, quelli già visti in passato, gratificandosi nei commenti dall’esserci già stato.

Indossa infradito o mocassini colorati ed è a caccia di foto di panorami, cose in vendita, luoghi comuni e souvenir, regalini da portare a casa di amici, recuperati nel sacrosanto immancabile pomeriggio di shopping.

E’ un allegro buontempone a caccia di nuove persone con le quali fare amicizia, condividendo con loro un super tramonto, seduti sul bordo di una piscina a sfioro, la boccia in fresco e l’immancabile selfi: “fattela ogni tanto na foto con un mojito in mano”. L’appello iconicamente autoreferenziale e strategicamente autoironico.

Sono simpatici (di solito), certamente estroversi, brillanti, di compagnia ma in alcuni casi anche defilati, silenziosi e discreti. Chi sceglie di fare “vacanza” non necessariamente vuole essere al centro della mondanità. Seppur comodo, la vacanza di chi ama questo genere di vita non deve essere a tutti i costi al di sopra delle righe. C’è chi preferisce godersela in silenzio, magari nell’appartamentino in collina con vista mare o vallata di montagna. Per alcuni però la conditio sarà comunque l’essere avvolti dal bollore di un idromassaggio e rinfrescati da una coppa di champagne con le fragole. Diversi punti di vista… di uno stesso bisogno.

Chi fa vacanza non è comunque disposto a perdere tempo e se lo fa, è solo perché lo ha deciso, perché deve decomprimere, deve capire cosa preferisce fare. Nel frattempo vuole rilassarsi, magari leggendo anche un libro, un magazine di gossip, sonnecchiando sulla sdraio con la Gazza sulle ginocchia, aspettando il momento di un aperitivo in centro o di alzarsi dal lettino per farsi una bella doccia refrigerante sulla battigia.

Se gli capita qualcosa che non funziona, spesso è certamente una cosa inaccettabile, per cui il reclamo potrebbe essere contemplato tra i diritti acquisiti, anche se contrastato dal significato che sotto sotto attribuisce al valore… del suo reale bisogno di relax.

Che dire. Ognuno fa ciò che preferisce, per cui non c’è una cosa meglio dell’altra. Si sottolineano solo i fattori differenzianti che ne dipingono chiaramente i due diversi stili di vita. Seppur il concetto possa sembrare velatamente radical chic, il viaggiatore cerca la sostanza del suo concetto di benessere. Il “vacanziere” invece, cerca del benessere e basta.

Che ne pensi tu?

E in barca?

Se è vero che ci sono diverse tipologie di viaggiatori, è altrettanto vero che ci sono diverse forme di velisti. Alternative di visione di uno stesso mondo, che in fondo non sono meglio uno dell’altro ma offrono solo punti di vista diversi di uno stesso bisogno: stare bene.

Ci saranno dunque velisti “comodi” e altri più “puristi”. Beh, la differenza è sostanziale ma i punti di vista e lo stile di approccio sono identici. Hanno entrambi una base di adattamento, anche se gli spazi ed i servizi accessori a disposizione potrebbero cambiare …e di molto.

Il viaggio è negli occhi di chi guarda, nelle sensazioni che si provano ma soprattutto che rimangono dentro ognuno di noi, aspettando che generino quindi emozioni e poi dei ricordi da salvaguardare, da portare con se per il resto del tempo che c’è tra un bisogno e l’altro. Un’esperienza questa che fa parte della vita, quella che ognuno poi decide di vivere o semplicemente che può permettersi e alla quale non si dovrebbe mai rinunciare. Forma e sostanza in fondo, sono cose che non sempre devono viaggiare assieme.

La vita è un grande viaggio e rinunciando a viaggiare, vorrebbe dire rinunciare a vivere. E tu, con quali occhi preferisci viaggiare per scoprire il mondo che ti circonda?

Ci vediamo in giro… ma anche su Facebook.

Articoli simili

0 Commenti

Lascia un tuo commento